p2p e pedoporno

una prima riflessione su un argomento che richiede più tempo di quello di cui posso disporre per riordinare le mie idee in questi giorni, quindi diciamo una prima parte.
la polizia bussa a casa di tre studenti universitari, intima di farsi consegnare il pc dicendo che contiene foto e materiale pedopornografico, e dicendo che loro sono arrivati a quell'indirizzo tracciando il loro IP, o qualcosa di simile. io non sono un grosso conoscitore delle dinamiche della comunicazione di rete, e il giornalista che scriveva l'articolo neanche. bon.
fin qui il fatto nudo e crudo.
due o tre cose da dire.
la prima: ci potrebbe essere un errore, la loro caccia al pedofilo ha portato ad un indirizzo sbagliato, e quindi la assurdità di compiere un tale gesto in maniera così eclatante, dato che ci sono migliaia di altri maniere di fare la stessa cosa sicuramente meno invasive ed anche più garbate e rispettose del cittadino che, anche se fosse realmente colpevole, in prima istanza non può essere messo alla gogna senza uno straccio di confronto pubblico e riscontro concreto dei fatti e della sua colpevolezza.
la seconda: si vuole intimidire chi naviga su internet urlando a gran voce, quindi con la cassa di risonanza dei media, che sono tempi duri per i pedofili che usano internet per le loro porcherie perchè la legge vigila e sa usare la tecnologia come e meglio di loro. rimane comunque il fatto che chi si trova la polizia alla porta con i giornalisti alle loro spalle passerà un brutto quarto d'ora, colpevole o no.
a questo punto la domandina tecnica: io uso winmx per scaricare una canzone degli strokes, al termine dello scaricamento apro il file e mi trovo un video di cui sopra, a cui avevano modificato il nome per renderlo irrintracciabile. io mi schifo e lo butto via. dopo due giorni mi trovo i carabinieri alla porta che mi intimano di consegnare il pc, dato che sono in possesso di materiale ecc.ecc..
a quel punto cosa dovrei fare?
come mi posso difendere?
devo informarmi meglio, ci riscriverò sopra.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Il problema è serio. A me è capitato diverse volte di trovare materiale pedopornografico sotto mentite, innocentissime spoglie. Oltre all'orrore in sè, è inevitabile prendano anche gli stessi timori che sollevi, visto il modo da inquisizione che hanno di condurre le indagini.
C'è da dire che spesso quel che sommariamente viene detto dalla stampa viene poi smentito leggendo come si sono svolte le indagini, cioè all'interno di newsgroups e comunità di vario genere nelle quali interagiscono i pedofili e non in programmi P2P (anche se magari WinMX, dove gli utenti dialogano parecchio tra loro, può essere una base di partenza). Mi auguro sia vera questa seconda ipotesi, o che almeno conducano le indagini in un modo più discreto e scrupoloso, visto che un'accusa del genere ti rovina la vita e a volte te la fa anche togliere.
Un saluto.
eCarta