spiagge II

Così il Corriere di stamane:
"Nomisma ha calcolato il valore delle coste italiane: 13 miliardi di euro"... cioè tanto quanto il crack della Parmalat.
Due sono le considerazioni: o Nomisma ha fatto i calcoli per difetto, oppure le spiagge italiane non valgono niente, perchè vendere il nostro più bel patrimonio per ricavare tanto quanto Tanzi si è giocato l'anno scorso mi sembra veramente pochino.

Segue: "Tremonti è intervenuto nel pomeriggio per precisare che la sua era una «proposta personale» e non del governo che riguarda la possibilità di allungare le concessioni. «Se un imprenditore sapesse di poter contare su una concessione di 60 anni, invece che 6, potrebbe pensare di fare investimenti, cosa che invece adesso non è possibile». Il vicepremier ha aggiunto che la sua è una «proposta amministrativa» ed è «di effetto perchè muove l'economia. «Io - ha poi sottolineato - ho solo detto che se dipendesse da me farei questo. Il demanio, in base al nuovo Titolo V della Costituzione, è di competenza di Regioni e Comuni»".
A prescindere dal solito vizio di questi di dire e poi smentire, che è una cosa intollerabile, vorrei dire a Tremonti che qui a Pescara, da quando sono nato ad oggi non mi pare sia mai successo che una concessione litoranea sia stata revocata, tutt'al più sono state cedute da privato a privato per cifre molto significative, e qui chi possiede una concessione investe, altrochè. Se vuole informarsi, che venga a farsi un giro da queste parti... o al limite si legga questo blog!!!

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